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Non esisteva fino ad oggi un testo specifico sulla presenza ebraica a Forlì, riscontrabile fin dal XIII secolo. Se inizialmente non mancarono difficoltà di coabitazione, il XIV e il XV secolo si rivelarono invece un periodo di integrazione amichevole e collaborativa tra ebrei e cristiani fino all'istituzione del Monte di Pietà e le Bolle papali del Cinquecento che operarono una frattura netta tra i due nuclei; l'insediamento giudaico cittadino però non scomparve. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento la comunità ebraica forlivese crebbe sia sotto il profilo economico che sociale. In città si trasferirono anche diversi ebrei stranieri che prestarono la loro opera come medici, ingegneri e commercianti. Ma le leggi razziali del 1938 diedero il via alla persecuzione dei diritti e poi quella delle vite tra il 1943 e il 1944. Forlì divenne così paradigma della Shoah con gli eccidi dell'aeroporto: 19 delle 52 persone uccise erano infatti ebree. Il presente lavoro, oltre a fornire informazioni inedite sull'insediamento ebraico, vuole essere un contributo alla conservazione della memoria del passato cittadino.